giovedì 30 giugno 2011

L'anima e la vita spirituale

L'anima non si accorge dei suoi attacchi; ordinariamente li crede una necessità dello stesso spirito suo; si esamina e le pare che non è legata a nulla, proprio quando cento tentacoli sottili la tengono avvinta e le impediscono la libertà del volo. Oh, se noi vedessimo l'anima nostra, la vedremmo tutta legata e paralizzata proprio da una rete di attacchi.
Abbiamo mai osservato una povera mosca che si impiglia in una ragnatela? Essa volava tranquilla e sicura, e senza accorgersene si è impigliata in un filo sottilissimo... Vola ancora, ma ecco, il volo suo è limitato a quel piccolo angolo di muro, dove in fondo vi è l'insidia del ragno. Quel primo filo potrebbe spezzarlo facilmente, ma, perché non lo vede e giudica che il suo volo sia trattenuto da altre cause, essa non lo spezza; vola in quel piccolo ambiente e si impiglia in un altro filo. Allora fa sforzi per districarsi, ma più si impiglia, perché va appoggiando le sue zampe e le sue alette proprio nel groviglio di quei fili. Poco per volta si trova chiusa, viva ancora, sì, ma chiusa in una prigione che la paralizza tutta. Allora il ragno maligno esce dal suo nascondiglio, la avvolge ancora di più e poi le succhia la vita, finché rimane un povero carcame vuoto e morto.
Questa è la sorte dell'anima che si attacca alla terra, alle cose, alle persone, agli ambienti, alle sue inclinazioni, al suo giudizio, ai suoi sistemi, alle consolazioni ed al fervore interno, alle creature nelle quali vede un raggio della vita di Gesù, allo stesso Gesù, ossia a quello che in Gesù l'appaga e la soddisfa. E' necessario perciò spezzare risolutamente ogni vincolo, ogni attacco, per ritrovare non già il vestibolo del suo Cuore, ma l'infinita sua Vita.
Il carattere preciso di un attacco è la preoccupazione e l'agitazione; tutto quello che avvince l'anima l'agita e la preoccupa. Così è possibile conoscere con facilità gl'innumerevoli attacchi del cuore.
Ti agiti perché sei freddo? Sei attaccato al fervore. Ti agiti perché non hai visto quella persona buona che ti aiutava nell'anima? Sei attaccato ad essa. Se tu cercassi proprio e solo la vita dello spirito, saresti rimasto calmo e sereno nella Volontà di Dio, quando un impedimento non te l'ha fatta vedere. Ti agiti e ti risenti perché sei contrariato nel tuo giudizio ? Ci sei attaccato.
Ti agiti perché ti si toglie quel posto, quell'ufficio, quel sollievo, e ti agiti con la scusa del bene degli altri, e credi che non ti dispiaci per te, ma per gli altri... in realtà ci sei attaccato. Ti agita e ti turba l'umiliazione? Sei attaccato al tuo decoro ed alla tua gloria. Ti agita l'essere stimato colpevole quando credi di non esserlo, e trovi subito tutte le ragioni per giustificarti? Sei attaccato alla tua stima.
Ti agiti perché non puoi pregare a lungo, o con gusto, o con fervore, o con diletto, e credi di agitarti perché temi di dispiacere a Dio, di fare male quella Comunione ecc... non è vero! Ti agiti perché sei tutto attaccato al tuo giudizio, alle tue inclinazioni, alle soddisfazioni stesse dell'anima.
Ti agiti perché sei umiliato ? Sei attaccato all'orgoglio più di quello che credi! E rimani sterile e dici: Come mai in me non cresce nulla?... Perché... Perché la terra è tutta piena di spine che tu non vedi e che soffocano ogni germe di vera e di solida vita. Per questo il Signore ti inaridisce, ti tribola, ti si nasconde, ti dà l'impressione che sia adirato con te... per staccarti da tutto.
Quando tu rinunzi al fervore per amor suo, lo trovi; quando rinunzi alla consolazione, essa ti si effonde nell'anima; quando rinunzi alla tua libertà allora sei libero, quando rinunzi a tutto allora hai tutto... < Beati i poveri di spirito, poiché di essi è il regno dei cieli! >.
Nella via della santità certe vie, che sembrano per noi il colmo della grazia e della perfezione, non sono in realtà altro che una semplice attrazione, un allettamento per attrarre l'anima. Come si fa per allettare un bambino alla professione delle armi? Gli si compra la piccola spada, l'elmo, lo schioppo, e lo si fa giocare. Il bambino si crede un guerriero quando il suo piccolo fucile ha dato un piccolo colpo con un meschino fulminante.
Lo lasciamo giocare; ma poi un bel giorno gli togliamo tutti i giocattoli guerreschi e lo chiudiamo nel collegio militare. Se il bambino vuole seguitare a giocare e si rammarica di non combattere più, e vuole che ritorni il primo periodo della sua vita, in realtà non va avanti, ma si trova del tutto smarrito. Così Gesù fa con le anime.
Prima le fa giocare. Esse credono che i giocattoli siano la vita di perfezione, ma non lo sono. Essi riescono solo ad allettare, a dare loro la prima idea, il primo desiderio della perfezione. Ecco che il Signore permette che incontrino anime buone, che servono a dar loro il primo desiderio di una vita superiore. Poi tutto è troncato: via i giocattoli, l'anima è desolata, ma è Gesù che la eleva. Allora l'anima non deve fare altro che seguirlo, che rinunziare interamente ai primi allettamenti, e riposare nella sua Volontà, e farsi guidare da un buon Confessore, e vivere raccolta. Se essa va cercando ancora i primi... zuccherini, si smarrisce e perde ogni vita.
Perciò stacchiamoci da tutto, e quando un nostro desiderio è contrariato dagli eventi, ringraziamone Dio, poiché quella è una grazia grande. E' per gli eventi stessi che Gesù ci conduce gradatamente al distacco.

domenica 26 giugno 2011

L' uomo e il creato

Quando Dio creò il mondo e l'uomo, concepì un piano degno del suo amore e della sua saggezza: l'uomo fu destinato a glorificare e ad amare Dio sulla terra, e a possederlo un giorno nella gloria del cielo. Tutto il resto fu creato per l'uomo, per aiutarlo a conseguire il suo fine ultimo che è Dio. Perciò tutto nell'uomo e nella società umana, atti, pensieri, uso delle facoltà, delle forze e delle creature, doveva tendere a questo fine supremo. Ma, spinto dal demonio, l'uomo ha peccato, e dopo la sua colpa, egli è continuamente tentato da quello spirito malvagio che odia Dio e la sua creatura; il suo cuore corrotto è diventato complice del suo nemico, portato ormai a insorgere contro Dio e a far di se stesso un fine.
Dio, che è la misericordia infinita ha riparato con la Redenzione questa terribile caduta; tutto fu rinnovato in Gesù Cristo.
Egli è nato, ha sofferto ed è morto per redimere e salvare l'uomo colpevole. Ha fondato la Chiesa, la cui missione soprannaturale è di distribuire alle anime, con i Sacramenti, i meriti infiniti del Salvatore, di insegnare al mondo la verità, di smascherare l'errore, di combattere il male, di condurre le anime alla felicità eterna e anche di custodire il deposito delle verità naturali, misconosciute dalle passioni, ma che sono la base dell'ordine civile.