domenica 15 gennaio 2012

Il Santo Rosario e il parlar cristiano - prima parte

Tutti siamo abituati a parlare, chi più e chi meno, chi con senno e chi a sproposito, chi per missione e chi per ingannare, comunque, tutti parliamo. C’è chi parla bene e c’è chi parla male. Ci sono coloro che parlano per adempiere il ruolo che occupano al lavoro, negli uffici e altre parti. Ma la sostanza di ciò che viene detto, determina se è un parlare buono o cattivo, se si parla per edificare o si parla per screditare una persona, per diffamare.


L’uomo cerca sempre di relazionarsi coi suoi simili, di trovare ascoltatori per esternare, per ascoltare, per fantasticare. Tutti parliamo, ma molto spesso non è si consapevoli di cosa si dice, come si dice, e se si parla solo per aprire la bocca, incuranti degli effetti che avranno quelle parole. Da qui scaturiscono litigi, cattiverie, rancori, animosità.

Quando si parla facendo attenzione alle parole che si pronunciano, manifestando così un controllo sulla propria volontà e volendo edificare chi ascolta, escono dalla bocca parole buone, degne di lode. Si parla con accortezza, senza volere offendere chi è presente o, peggio ancora, chi è assente.
Si parla di tutto, di tanti interessi.

 Sorprende che tra i cristiani poco si parla di Gesù e della Madonna, perché molto poco si parla con Gesù e con la Madonna. Non parlando nella preghiera con Loro due, in tanti colloqui fra umani fuoriescono parole insignificanti e inutili, dannose e imprudenti, perché manca la Luce Divina.
Sorprende che tra i cristiani non ci sia meraviglia e stupore grande per avere incontrato un Uomo straordinario come Gesù Cristo.

 La meraviglia porta ad una grande partecipazione alla vita di Colui che si ama. Se c’è meraviglia, la vita del cristiano è un continuo rinnovarsi, si sforzerà ogni giorno di assomigliare a Gesù, e parlerà nella giornata più con Gesù e la Madonna che con gli altri.
Al contrario, il cristiano che rimane quasi disinteressato del Vangelo che Gesù è venuto a portarci, parla di tutto e con tutti tranne che con Gesù e la Madonna. Il suo cuore è così dissipato e interessato alle cose del mondo, che il parlare con il Figlio di Dio e la Madre di Dio, lo rende noioso, insopportabile, anzi, non si interessa proprio.

Parlare del Santo Rosario, invece, è sempre una grande gioia, perché si parla del Vangelo, dall’inizio dell’Incarnazione e della vita terrena di Gesù fino alla glorificazione di sua Madre, da parte sempre di Gesù.
Non si sbaglia mai quando si parla con amore del Santo Rosario, soprattutto, quando si recita, perché permette di parlare con Gesù e con Maria.
Il Santo Rosario è l’armonia del Cielo, il canto degli innamorati della Vergine Immacolata, la gioia della meditazione del Vangelo. Il Santo Rosario è il Vangelo che diventa preghiera. Il Santo Rosario è la sintesi del Vangelo, racconta tutte le tappe principali del mistero dell’Incarnazione, Passione, Morte, Risurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio Padre e di Maria di Nazareth.

G.M Scozzaro

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