martedì 9 febbraio 2010

Il sesto mezzo per salvarsi: LA PREGHIERA

Poiché la preghiera illumina l'intelletto con la luce di Dio e scalda il cuore con l'amore celeste, nulla eguaglia il purificare l'intelletto dall'ignoranza e il cuore dagli affetti disordinati; è un'acqua di benedizione che fa rinverdire e rifiorire le piante dei nostri buoni desideri, purifica le anime dalle imperfezioni e attenua nei cuori le passioni.

Ma più di ogni altra cosa, ti consiglio l'orazione mentale, che impegna il cuore a meditare sulla vita e la Passione di nostro Signore. Se lo contempli spesso nella meditazione, il cuore e l'anima si riempiranno di lui; se consideri il suo modo di agire, prenderai le sue azioni a modello delle tue.

Ogni giorno consacra all'orazione un'ora prima del pranzo, perchè lo spirito sarà più libero e più fresco dopo il riposo della notte. Mai più di un'ora, se non per espresso consiglio del tuo padre spirituale.

Se ti è possibile, compi questo esercizio in chiesa; vi troverai comodità e discreta tranquillità, perché quivi né il padre, né la madre, né la moglie, né il marito, né qualunque altro potrà impedirti di rimanere in pace per un'ora, mentre a casa, con tutti gli impegni, sarebbe problematico rimanere in pace per un'ora.

Inizia ogni orazione, sia mentale che vocale, mettendoti alla presenza di Dio; sii fedele a questo principio senza eccezioni, e, in breve, ti accorgerai del profitto che te ne viene.

Dirai il Padre nostro, l'Ave Maria e il Credo in latino; ma imparerai nella tua lingua il significato delle parole che dici, affinché pur nel linguaggio comune della Chiesa, tu sia in grado di assaporare il senso meraviglioso e delizioso di queste preghiere. Concentra profondamente la mente sul loro significato, provocando reazioni nei tuoi affetti; non andare in fretta per dirne molte, ma recita quelle che dici con il cuore. Un solo Padre nostro, detto con sentimento, vale più di molti recitati in fretta e di corsa.

Il Rosario è un modo molto utile di pregare, purchè tu sappia dirlo: per questo devi avere qualche libretto che te lo insegni. E' cosa buona anche dire le Litanie del Signore, della Madonna, dei Santi e tutte le altre preghiere che puoi trovare nei Manuali approvati e nel libro delle Ore; ma a un patto: se hai il dono dell'orazione mentale, conservale il primo posto; se dopo quella, o a causa degli affari o per altri motivi, non puoi fare preghiere vocali, non devi preoccupartene. Accontentati di dire, prima e dopo la meditazione, il Padre nostro, l'Ave Maria e il Credo.

Se mentre sei impegnata nell'orazione vocale, senti il cuore attirato all'orazione interiore o mentale, non resistere; lascia dolcemente scivolare il tuo spirito e non darti pensiero perchè non hai finito le orazioni vocali che ti eri proposta; l'orazione mentale è più gradita a Dio e più utile alla tua anima.

Se trascorri tutta la mattinata senza fare orazione mentale a causa degli affari o di qualche altro motivo ( però fa il possibile perché questo non capiti mai), rimedia al pomeriggio, possibilmente lontano dai pasti, perché se dovessi fare orazione in piena digestione, finiresti per assopirti e oltrettutto recheresti anche danno alla salute.
Se poi non riesci a fare orazione nel corso della giornata, rimedia al vuoto moltiplicando le orazioni giaculatorie, leggendo qualche passo di un libro di devozione, facendo qualche penitenza che elimini il difetto e prendi una ferma risoluzione di rimetterti in carreggiata il giorno dopo.

Tratto da: Filotea
di San Francesco di Sales

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